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 Roberto Baggio
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 Baggio si congeda dal Rigamonti con due perle
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daniele10
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10/05/2004
Baggio si congeda dal Rigamonti con due perle d'alta classe: 2-1 alla LazioBaggio says goodbye by two pearls. Brescia vs Lazio: 2-1.
by G.Tironi



ITA

Grande, inimitabile, immenso Roberto Baggio.
Tre aggettivi per definire un uomo, un campione ed una prestazione, quella di ieri, condita da un prezioso assist di tacco e da una grandissimo gol, mix di tecnica, genio e potenza.
Tutto questo è Roberto Baggio, a trentasette anni e alla 33esima giornata di campionato. Brescia-Lazio è tutta qui. All'ingresso delle squadre in campo il Rigamonti dedica subito grandi tributi al capitano: dalla gradinata s'innalza un gigantesco striscione con Roby Baggio che campeggia tra il Palazzo Comunale della Loggia e il Duomo cittadino. Applausi.
Poi tanti striscioni, belli e commuoventi: il lunghissimo "Per 20 anni nel mondo idolo e bandiera, per 4 anni onore e orgoglio di una città intera. Grazie capitano" della Gradinata, il perentorio "Inchinatevi davanti a sua maestà Roby Baggio", (Gruppo Casazza-Vecchia Guardia) e "Grazie indimenticabile campione" (Gruppo Brescia 1911) della Curva Nord. Il semplice e altrettanto incisivo "Inimitabile" della Sud.
Andando alla cronaca, la prima frazione di gioco ha visto regnare l'equilibrio tattico, con le due formazioni attente soprattutto a contenere. Ci prova la Lazio al 9° con Lopez su punizione, ma Castellazzi è bravo a dire di no. I biancocelesti allora insistono ed al 15° Corradi, ben servito da Fiore, colpisce di testa battendo tutti. Non la traversa.
Il Brescia reagisce producendo un buon numero di contropiedi sull'asse Bachini, Baggio, Caracciolo. I difensori laziali sono attenti e oggi per l'airone milanese la vita è molto difficile.
Il primo tempo finisce così, senza ulteriori brividi, ma nella ripresa la musica cambia. La Lazio non può accontentarsi del pareggio per ambire alla qualificazione in Champions League e il Brescia intende onorare al meglio il suo campionato.
Così la partita si accende e ci prova subito Fiore, trovando sul suo cammino ancora Castellazzi, mentre il Brescia risponde al 19° con Di Biagio, che si vede parare da Peruzzi una punizione bomba.
Cinque minuti dopo l'occasione d'oro è per Corradi: tutto solo ad un metro dalla porta non trova il tempo per trafiggere il portiere biancoazzurro. Al 30° poi è ancora Lazio e ancora Corradi, ma di nuovo la traversa si oppone al colpo di testa dell'attaccante romano.
Intanto il pubblico bresciano intona cori al capitano, invitandolo a restare a Brescia, mentre dalla panchina parte uno striscione che sorretto da alcuni ragazzini fa un giro di campo: questa volta non è dedicato a Roby, né firmato dalla tifoseria. Al contrario. È Roberto Baggio che si rivolge a tutti i presenti con un sentito ringraziamento: "Oggi vi applaudo io, grazie di tutto… Roberto Baggio".
E giunge così il momento di salire in cattedra. Non sarebbe vera festa senza la magia unica e irripetibile che solo il Divin Codino sa regalare: lungo lancio di Correa in area e Baggio s'inventa un assist di tacco per l'accorrente Mauri, che di sinistro infila il pallone all'incrocio dei pali per l'1-0. È l'apoteosi.
Basterebbe questo, ma non è finita: passano meno di dieci minuti ed è ancora Baggio-show. Schopp va sul fondo, riceve dal Divin Codino e lo serve nuovamente all'indietro: con semplicità disarmante Roby entra in area, evita Couto di destro e trafigge Peruzzi di sinistro, aggirando Stam con un colpo a rientrare.
Tutto lo stadio si alza in piedi: Papà Florindo e i fratelli di Roby, in tribuna anche loro, partecipano alla festa del Rigamonti. Resta solo il tempo per registrare il gol laziale di Cesar, ma la partita è virtualmente terminata: il Brescia vince l'ultima casalinga e il triplice fischio del signor Racalbuto dà inizio ai toccanti saluti finali.
Tutti i giocatori indossano delle magliette col numero 10 sulle spalle: se non fosse per l'unico codino, a guardarli si direbbe che ora il Brescia è tutto composto da "robies". Ed è così che la formazione fa il giro di campo reggendo uno striscione di ringraziamento per il pubblico bresciano, mentre di fronte alla tribuna centrale un'altra scritta, "Grazie Gino", viene dedicata al presidente della squadra, Corioni, applaudito dai tifosi anche all'uscita dal Rigamonti.
A fine gara De Biasi, già invocato calorosamente dal pubblico, commenta la giornata: "adesso lasciamolo tranquillo - dice a proposito di Roby - mandiamolo in vacanza e aspettiamo che inizi la nuova stagione. Lasciamolo riflettere. Se ha le motivazioni per continuare è giusto che ci possa pensare. Di sicuro non è bello sapere che uno come lui smette".
Poi il tecnico si concentra sulla partita: "i ragazzi hanno interpretato la gara nel migliore dei modi, hanno giocato a viso aperto, senza lasciare nulla al caso. Sono stati bravi a sfruttare le loro occasioni, hanno fatto due bellissimi gol e goduto anche di quel pizzico di fortuna che non guasta mai. La nostra porta per la Lazio pareva stregata!".
Ora la festa continuerà: tra sei giorni a San Siro si celebrerà contro il Milan neo campione d'Italia quello che potrebbe essere davvero l'ultimo atto in campionato del fuoriclasse di Caldogno.
Usiamo oggi il condizionale, perché la speranza che Roby Baggio continui a giocare non può che essere l'ultima a morire. Glielo dobbiamo, visto l'arte che solo lui sa portare sui campi da gioco.
Una speranza che, anche se dovesse capitolare, lascerebbe il posto ad un'infinita gratitudine e alla consapevolezza che a vedere il Divin Codino, a seguirne con passione le gesta e ad applaudirlo senza sosta, noi c'eravamo.

Giovanni Tironi



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