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Inserito il - 18 mar 2004 : 09:05:05 Omaggio a Baggio
Un omaggio a Roberto Baggio nel giorno del suo 200esimo gol in serie A. Un omaggio doveroso nei confronti di chi ci ha fatto sognare fin dal 1987 quando segnò il suo primo gol in serie A con la maglia della Fiorentina. Questo l'articolo che ho scritto per il quotidiano Bresciaoggi. "La marcia trionfale dell'Aida come colonna sonora. Un segno del destino. Maglia bianca e "v" azzurra sul petto. Fascia da capitano: rosso, giallo e blu. C'è da soffrire perché il Parma attacca a testa bassa. Lui invece la testa la tiene ben alta. Osserva dove c'è il compagno libero, dove sta l'avversario e dove mettere il pallone. Parma in vantaggio. Lui scuote il capo e il codino. Punizione dalla sinistra. Da lì sarebbe inutile tirare in porta. Meglio inventare qualcosa d'altro. Palla dentro a cercare l'Airone. Da dietro arriva Di Biagio che recita a soggetto: colpo di testa e palla in rete per il gol dell’1 a 1. C'è un corner. Inventare da lì? Stupire come a Lecce direttamente da calcio d'angolo? Meglio mettersi al servizio della squadra, meglio il cross liftato con la speranza che arrivi un compagno. Finisce il primo tempo. Si riparte, si attacca verso quella porta che il cielo stregò un paio di stagioni fa. Una finta ed una fitta. Carriera finita dissero in molti. Le ultime parole famose. Uno scatto, una bandierina che s'alza. S'alza anche il braccio del capitano. Un gesto di stizza, un 'urlo di rabbia. Protesta e s'indigna. L'arbitro gli si fa incontro. Lo rimbrotta, ma non se la sente di ammonirlo. Non si ammoniscono le leggende, si subiscono e si raccontano. Fra qualche anno dirà:«Io c'ero» anche Dondarini. Il Parma intanto è di nuovo in vantaggio. Sedici metri. Un passo è c'è il palcoscenico preferito: l'area di rigore, là dove c'è spazio solo per gli eroi del pallone. Ci vuole un'idea, la 200esima della carriera. Una finta a destra a scartare di lato, il difensore s'accartoccia su se stesso a cade, frana addosso al compagno stupito. La palla è incollata al piede e aspetta solo quel soffio di vento per finire là, in quell'angolo lontano, là dove il portiere non può arrivare. Il tocco è leggero, naturale e ovvio, verrebbe da dire. L'urlo e la mano che va all'orecchio per ascoltare. Per sentire che tutto uno stadio l'applaude. Sotto la curva colorata d'azzurro, sotto quel cielo che finisce per non vedere perché i compagni gli sono già addosso. Lo soffocano. Arriva anche quella bandiera a strisce: rosso, giallo e blu. I colori del suo maestro buddista. Ci si avvolge. Duecento gol in carriera in serie A: duecento teoremi che sconvolgono le regole della fisica. Perché le leggende non hanno regole, perché la fantasia non la puoi legare. Roberto Baggio fa duecento. Roberto Baggio che esce prima del tempo: "standing ovation". Lui si gira e ringrazia. Con la stessa naturalezza con cui ha segnato 200 gol in carriera."
Inserito da: Ciro in data 15/03/2004
tratto da www.cirocorradini.it

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